- Argentovivo 歌詞 Rancore Manuel Agnelli Daniele Silvestri
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- Rancore Manuel Agnelli Daniele Silvestri
- Ho sedici anni, ma è già da più di dieci
Che vivo in un carcere Nessun reato commesso là fuori Fui condannato ben prima di nascere Costretto a rimanere seduto per ore Immobile e muto per ore Io, che ero argento vivo, Signore Che ero argento vivo e qui dentro si muore. [00:39.695] Questa prigione corregge e prepara a una vita Che non esiste più da almeno vent'anni A volte penso di farla finita E a volte penso che dovrei vendicarmi Però la sera mi rimandano a casa, lo sai Perché io possa ricongiungermi a tutti i miei cari Come se casa non fosse una gabbia anche lei E la famiglia non fossero i domiciliari [01:02.111] Ho sedici anni, ma è già da più di dieci Che vivo in un carcere Nessun reato commesso là fuori Fui condannato ben prima di nascere E il tempo scorre di lato, ma non lo guardo nemmeno E mi mantengo sedato per non sentire nessuno Tengo la musica al massimo e volo Che con la musica al massimo, rimango solo [01:24.107] E mi ripetono sempre che devo darmi da fare Perché alla fine si esce e non saprei dove andare Ma non capiscono un cazzo, no Io non mi ci riconosco e non li voglio imitare Avete preso un bambino che non stava mai fermo L'avete messo da solo davanti a uno schermo E adesso vi domandate se sia normale Se il solo mondo che apprezzo è un mondo virtuale [01:47.352] Io che ero argento vivo, Dottore Io così agitato, così sbagliato Con così poca attenzione Ma mi avete curato e adesso Mi resta solo il rancore [01:58.364] Ho sedici anni, maè già da più di dieci Che ho smesso di credere Che ci sia ancora qualcosa là fuori E voi lasciatemi perdere [02:14.302] Così facile da spiegare Come si nuota in mare Ma è una bugia, non si può imparare Attraversare quel che sarò
Nella testa girano pensieri che io non spengo Non è uno schermo, non interagiscono se li tocchi Nella tasca un apparecchio, che è specchio di quest'inferno Dove viaggio, dove vivo, dove mangio, con gli occhi Sono fiori e scarabocchi il mio quaderno Uno zaino come palla al piede, un'aula come cella Suonerà come un richiamo paterno il mio nome dentro l'appello E come una voce materna, la campanella suonerà È un mondo nato dall'arte, per questo 'artificiale' In fondo è un mondo virtuoso Forse per questo 'virtuale' Non è una specie a renderlo speciale E dicono che tanto è un movimento chimico Un fatto mentale Io che non mentivo , Che ringraziavo ad ogni mio respiro Ad ogni bivio, ad ogni brivido della natura Io che ero argento vivo in questo mondo vampiro Mercurio liquido, se leggi la nomenclatura.
Ho, sedici anni, ma già da più di dieci Vivo in un carcere C'è un equivoco nella struttura E fingono ci sia una cura, un farmaco Ma su misura e parlano, parlano, parlano, parlano
Mentre mio padre mi spiega perché è importante studiare Mentre mia madre annega nelle sue stesse parole Tengo la musica al massimo ancora Ma non capiscono un cazzo, no E allora ti dico un trucco per comunicare Trattare il mondo intero come un bambino distratto Con un bambino distratto, davvero, è normale Che sia più facile spegnere che cercare un contatto
Io che ero argento vivo, Signore Io così agitato, così sbagliato Da continuare a pagare in un modo esemplare Qualcosa che non ricordo di avere mai fatto
Ho sedici anni, ho sedici anni E vivo in un carcere Se c'è un reato commesso là fuori
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